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Il Folle di Dio

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  Ho appena finito di leggere il libro dello scrittore spagnolo  Javier Cercas: Il folle di Dio alla fine del mondo.  Un folle senza Dio che insegue il folle di Dio alla fine del mondo, scrive l'autore, che è  un ateo, un anticlericale, un laicista,  a cui il Vaticano chiede di seguire Papa Francesco nel suo viaggio in Mongolia tenutosi dal 31 agosto al 4 settembre del 2023.  Javier Cercas pone una condizione: poter parlare col Papa, non per porre domande di carattere politico  né tanto meno su questioni morale, ma per  chiedergli della Resurrezione della Carne e della Vita Eterna.  E' importante perché, diversamente da lui, la madre è certa, dopo la sua morte, di rivedere il marito dal quale non si separerà più  perciò scriverò questo libro. Per poterlo chiedere al Papa da solo a solo. Per ascoltare la sua risposta e poi riferirla a mia madre.     Un libro, circa 50 0 pagine, scritto benissimo, un romanzo senza finzione...

Un Sogno comune

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 N oi baby boomers avevamo un sogno comune: costruire un mondo libero senza frontiere dove ognuno, come cittadino del mondo, potesse dare il proprio contributo per la costruzione di una realtà che avesse a fondamento il bene comune e la pace. Un’ utopia, che nel breve giro di un sessantennio, si è trasformata nel suo esatto contrario: un mondo distopico svuotato di ogni umanità, dove l’anestesia dei sentimenti domina incontrastata e dove l’altro non è più riconosciuto come un fratello, ma come un nemico che bisogna tenere lontano. Per la serenità della nostra coscienza, doniamo il nostro obolo, fatto quasi sempre di belle parole per la causa dei poveri, dei migranti, dei dannati della terra. Che, però, devono essere invisibil i, perché la loro miseria, la loro precarietà non ci ricordi quello che un giorno siamo stati: anche le nostre famiglie hanno  atraversato guerre,  patita la fame e sono andate in terre lontane in cerca di lavoro che solo dà dignità all’uomo.   ...

Finis Vitae

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    Credo sia necessario che il legislatore   disciplini il finis vitae, cioè il diritto, da parte dei cittadini, di poter ricorrere al suicidio assistito senza dover ricorrere  a escamotage o andare in Svizzera per porre fine, in maniera responsabile e consapevole alla  propria vita.   Così da evitare che chi è stato cittadino di serie B (tanti) in vita continui ad esserlo anche nel morire , perché la serie A   può concedersi anche di spendere i 10.000 euro necessari per schiacciare l'interruttore finale che gli dà la morte. E' difficile capire perché il Parlamento rifiuti di legiferare, da anni, su di una materia, sicuramente delicata,  ma che tocca tante persone a cui si nega un diritto e di cui si ignora la grande sofferenza che li porta a prendere una decisione di assoluta gravità sul proprio corpo.  Il finis vitae  è un argomento etico che dovrebbe sfuggire alle categorie politiche perché  non è di destra o di sini...

Francesco

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  Che dire che non sia già stato detto di Papa Francesco? Fiumi di parole, in queste settimane di passione, che  hanno sezionato ogni attimo, ogni momento della vita e dell'opera di Francesco che è entrato nella Storia e ha fatto la Storia negli anni del suo pontificato.   U no di noi, un uomo di questo  mondo che ha vissuto nel mondo, insieme a tanti altri fratelli e sorelle, e che forte del grande prestigio morale di cui godeva ha levato alta la sua voce contro la guerra che lo ossessionava con le sue ombre di  morte, insieme con i poveri, gli  oppressi della terra che hanno la schiena curva sotto i pesi della vita , come ha ricordato nell'ultima omelia nel giorno di Pasqua.   Francesco ha vissuto il Vangelo e lo ha portato in mezzo alla gente; questa è stata la sua teologia, non quella della Curia contro cui ha combattuto e non sempre ha vinto, né la t eologia della liberazione , realtà da cui proveniva.  E' stato il Papa degli ultimi, u...

De André corregge ... Leopardi !!

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  Sono passati circa sessanta anni! Ne avevo meno di venti quando  Fabrizio De André cantava, per la prima volta,  La canzone dell’Amore Perduto . E fu amore al primo ascolto, come, sempre succedeva con le canzoni di Faber.   Certamente tra le più belle del cantautore genovese che ha accompagnato intere generazioni che l'hanno amata, cantata, e ancora, oggi, la cantano  e non come ricordo  deegli anni giovanili, ma perché esprime sentimenti in cui ognuno, ancora oggi, può riconoscersi . Chi non ha perso un amore? Chi non ha passato notti insonni a tormentarsi per  un amore “così violento,  così fragile, così tenero,  così disperato … per questa cosa … vera come una pianta, tremante come un uccello, calda e viva come l’estate”( Jacques Prévert ). Chi non ha  coperto  d’oro -  per un bacio mai dato - per un amore nuovo . Faber, di questa canzone, scrisse soltanto il testo perché la musica è quella del “Concerto in re maggiore per...

Historia magistra vitae ?

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E' vero! Peccato, però, che non abbia scolari che l'ascoltino , per cui le sue lezioni sono parole che si perdono nel vento.   La guerra in Ucraina  è la prova più evidente e macroscopica di come l'uomo dimentichi gli insegnamenti del passato. Agli inizi degli anni  Quaranta del Novecento :, la Germania di Hitler avanzava in maniera inarrestabile e già molti paesi europei erano stati occupati; non sembravano esserci forze in campo in grado di opporre resistenza le panzer division  tedesche.  Mancava solo l'Inghilterra, che era sull'orlo del baratro, perché  l'esercito era stato chiuso in una morsa a Dunkerque dalla quale difficilmente sarebbe riuscito a salvarsi se il comando tedesco non avesse mostrato delle incertezze a livello tattico - operativo.  Il nuovo ordine europeo stava trionfando; a Londra , il primo ministro Winston Churchill non era disposto in alcun modo a trattare condizioni di pace col nemico perché sapeva che Hitler, il caporale...

Marzo: il mese della poesia 5

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   Composta e cantata dal principe Antonio De Curtis, in arte TOTO' Con l'ultima domenica di marzo, la maratona poetica è giunta al suo termine e, voglio concluderla, riportando alcune poesie dialettali di cui, oramai, si ricordano soltanto varie associazioni culturali e le Pro Loco che non dimenticano mai di inserire nelle manifestazioni estive,  una sezione dedicata al vernacolo. Ed è un peccato perché il dialetto ha una ricchezza e una profondità che possono esprimere emozioni uniche e istanze universali, anche in questa società ipertecnologica.  La modernità come  ponte per far risuonare  la voce della tradizione, delle radici attraverso la nuova frontiera dei social per raggiungere un pubblico glocal. Raffaele Viviani (188 - 1950) commediografo, attore, poeta, compositore. 'A Grotta Azzurra   Oj marena'! Che pace ccà sotto, che incanto è 'stu mare  pittato me pare. St'azzurro ched'è?  Ched'è stu mistero ca 'o core ce afferra?  Che t...