Fine della questione meridionale?

 Sembra che Napoli e il Sud stiano attraversando un nuovo Rinascimento, come hanno informano fonti autorevoli; il Pil  aumenta dell' 1,3 rispetto all' 1 del nord e allo 0,4 del centro. Il Mezzogiorno come la locomotiva di uno sviluppo che lo porta a superare di slancio  la vecchia questione meridionale!!! Ma è davvero così?  Non credo. In ogni caso,  al di là di dati contrastanti e di questioni strettamente tecno economiche che parlano non di decollo, ma di una fase di contrazione del bilancio pubblico, pena ,una crisi finanziaria peggiore di quella del 2010 - 2011. ciò che mi ha colpito è l'allarme lanciato dalla direttrice della Caritas napoletana, suor Maria Pitrella la quale ha affermato che a Napoli la povertà assume sempre di più i contorni forti della famiglia che non riesce a mettere il piatto a tavola e, d arrivare a fine mese. Per questo sono in netto aumento i nuclei familiari che vengono a pranzo alle nostre mense. Genitori con figli che sono nell'indigenza e che non riescono neanche a pagare le bollette e l'affitto di casa quando ce l'hanno.

La povertà è tanta e in continuo aumento anche perché chi governa il paese,  ha diminuito la possibilità per tante famiglie di poter accedere ad un reddito inclusivo, come evidenziano i dati pubblicati, da qualche giorno, dall'INPS: 102 mila in meno rispetto all'ultimo dato de reddito di cittadinanza; e in tutto il mezzogiorno la differenza assomma a  318 mila assegni in meno.

Ma oltre i dati statistici e le visioni contrapposte della politica, ci sono le persone che avvertono sempre di più i morsi della povertà e del degrado morale in cui stanno precipitando

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