IL mito di Narciso oggi

Oggi voglio parlare del mito di Narciso che, tra i tanti della mitologia greca,  sembra quello che oggi, nella nostra società faccia sentire i suoi effetti perversi; in quanto è lo specchio che riflette tutte le sfumature della natura umana, un po'  come tutti i miti tramandatici dall'antica Grecia 

Narciso era figlio di Cefiso e  della ninfa Liriope. Appena nato, la madre lo portò da Tiresia, un veggente cieco e dotato di poteri divinatori, per conoscerne il destino; come tutti quelli capaci di saper leggere nel libro della storia individuale e collettiva,  rispose in maniera sibillina: sarebbe invecchiato solo  se non avesse conosciuto se stesso.
Narciso cresce, diventa bellissimo  tanto da far innamorare tutti, ma  disdegnava tutti. 

Un giorno mentre era a caccia nei boschi incontrò la ninfa Eco, la cui specificità era data dal non poter parlare e da non poter rispondere così come avrebbe voluto, ma poteva ripetere solo le ultime parole.
 La ninfa si innamorò perdutamente di Narciso che però la rifiutò, per cui distrutta dal dolore  perse ogni forza nell'invocare Narciso fino a che si dissolse e di lei non rimase altro che la voce, cioè l'eco, la ripetitività delle ultime parole. 

Un giovane terribilmente crudele al punto che Nemesi, la dea della vendetta, fece innamorare Narciso di se stesso. Specchiandosi in una fonte d'acqua s'innamora della propria immagine che non essendo possibile cogliere perché riflessa nell'acqua si consuma lentamente fino a morirne. E ciò che rimase di lui fu il fiore che nacque il quel posto, cioè  il  Narciso.

Un mito tragico che è stato oggetto dell'analisi della psicoanalisi, della psichiatria che hanno individuato nel narcisismo un disturbo della personalità e mai come oggi, nella società dell'immagine presenta una tragica modernità. 
 Chi è oggi Narciso? E' colui che  vede solo se stesso, incapace di confrontarsi con gli altri; è colui che si nasconde dietro la tastiera, diventata l'estensione del proprio corpo, mentre riflette la propria immagine sul desk top degli apparati tecnologici che ha a disposizione.
 
E' colui che non distingue più il reale dal virtuale, dall'iperreale  che finisce col diventare più reale  della vita reale.  

Così come Narciso, distrutto d'amore, si mirava nello specchio d'acqua che rifletteva la sua immagine, così la nostra società per dimenticare la quotidianità, guerre, miseria, povertà, indifferenza per gli altri, si proietta in un mondo che sa che non gli appartiene, ma di cui vuol far parte perché capace di farlo sognare e, in questo volo pindarico, ritiene che la vera vita sia quella prospettata dai device in suo possesso che, appunto, hanno la capacità di trasformare il reale in iperreale. 
 
Narciso è' colui che, innamorato di se stesso, della propria bellezza, della propria intelligenza ritiene di non avere uguali davanti a sé, rivelando, in tal modo, di essere privo di affettività, non in grado di ascoltare perché mentre ascolta segue il filo dei propri pensieri che ritiene i soli capaci di affrontare e risolvere problemi individuali e collettivi.
 Quasi sempre, a mio avviso, con scarsi risultati!

Interessante ascoltare anche alcune canzoni, Gaber Pino Daniele, Carmen Consoli, che parlano di Narciso e del narcisismo.

 

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