Luci sulla città

 E' un noir scritto da Massimiliano Virgilio, pubblicato  meno di un mese, è stato accolto da lusinghiere recensioni.

In effetti è un romanzo storico che diventa un giallo attraverso cui si scoprono luoghi e vichi di una Napoli della bella Epoque che che ti piglia dalla prima all'ultima pagina per gli intrecci e gli intrighi che sono calati nella Napoli della miseria, della povertà, del gioco del lotto a cui non si rinuncia mai, a costo di impegnare al monte di Pietà le cose più care e personali.

Era una città che ancora non era stata sventrata completamente  e che la legge del risanamento di Napoli del 1885, in seguito ad una gravissima epidemia di colera, ne cambiò completamente il volto.

La legge che doveva essere approvata mise in allerta  il grande capitale , ma soprattutto i grandi speculatori perché la posta in gioco era enorme così come la grande massa di danaro.

Ma certamente l'azione, che si svolge nella Napoli del 1892, assume una sua specificità perché l'investigatrice che conduce l'indagine per l'uccisione di un socialista, suo amico, è Matilde Serao. 

Che non è scaturita dalla fantasia dell'autore, ma è stata una giornalista, autrice di romanzi,  circa una quarantina, di novelle che esordì come giornalista con la "Gazzetta letteraria piemontese" per poi andare a Roma dove collaborò con i più importanti giornali. Fu in contatto con Carducci, con D'Annunzio e nel 1884 sposò Edoardo Scarfoglio con il quale diede vita al "Corriere di Napoli" e, quando il marito fondò il "Il Mattino", ne fu condirettrice. Una giornalista, anche condirettrice, per quei tempi, era impensabile per gli schemi binari dominanti

Certamente importante il lavoro della giornalista per intendere la Napoli della fine del IXX secolo perché nel suo libro "Il Ventre di Napoli" , la prima parte fu scritta nel 1884, raccoglie una serie di articoli, fino al 1994, che sono il frutto di un'inchiesta sulla situazione sociale di Napoli  che passa attraverso la via dei Mercanti dalla quale partono altre viottole che portano i nomi delle arti: la Zabatteria, i Coltellai, gli Spadari, i Taffettanari, e altre strade ugualmente sporche e oscure; e ognuna puzza in modo diverso: di cuoio vecchio, di piombo fuso, di acido nitrico, di acid solforico.

Probabilmente avrebbe vinto il premio Nobel per la letteratura, al quale venne candidata per ben 6 volte ,che, invece, fu assegnato  a Grazia Deledda, se non avesse manifestato pubblicamente la sua avversione contro il fascismo.

Probabilmente Luci sulla città non vincerà il premio Nobel , ma è un romanzo piacevole, ben scritto con rimandi alla storia della Napoli che con quella legge e con l'abbattimento di tante case e edifici rese possibile la realizzazione di Corso Umberto, di Piazza  Nicola Amore e Piazza Borsa, di via Agostino DE Pretis e della Galleria Umberto.

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