L'oro delle olimpiadi
O capitano, mio capitano, il nostro viaggio tremendo è terminato
la nave ha superato ogni ostacolo, l'ambito premio è conquistato.
Sono i versi di un poeta americano, Walt Withman, tra i più grandi, scritti per la morte del presidente Abramo Lincon e diventatati celebri con lo splendido film, interpretato da Robin Williamsm, L'Attimo Fuggente, dove gli allievi in piedi sui banchi salutano il loro professore che sta andando via.
Credo che questi versi, mai come oggi, possano raffigurare l'atleta Novak Dyokovic che, all'età di 37 anni ha vinto la merdaglia d'oro olimpica. L'unica che mancava al palmares del più grande tennista di tutti i tempi che con questa vittoria è asceso al monte Olimpo che era la sede degli dei.
Ha mostrato intelligenza, classe, senso di responsabilità, tenacia nel perseguire un risultato che voleva a tutti i costi. Vittoria conseguita contro il ventiduenne tennista Alcaraz, fortissimo, chè è il futuro del tennis, col nostro Jannik Sinner, già presente.
Per un viaggio che è terminato o sta per concludersi, un altro è appena cominciato: quello delle nostre atlete della ginnastica femminile, Alice D'Amato, 21 anni e Manila Esposito17 anni, rispettivamente medaglia d'oro e di bronzo agli esercizi sulla trve dove hanno sconfitto il mostro sacro Simone Biles.
Un successo meritato dovuto ad anni di sacrifici, preparazione, privazioni ; sono la prova, a mio avviso, che si può vivere anche senza le folli immersioni in tik - tok, instagram di cui ci si può servire con moderazione e saggezza.
ll mio augurio è che Diokovic, Alice, Manila possano essere di esempio ai tanti adolescenti e giovani per far intendere come nella vita sia possibile coniugare sacrifici, sofferenze insieme, certamente, con la gioa di vivere che è propria del loro tempo.
Considerazioni di un boomer? Chissà!
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