L'orrore di Marcinelle
L'8 agosto si commemorano solennemente le vittime di Marcinelle e dal 2001, questa data
ricorda "La giornata del sacrificio del lavoro italiano nel mondo.
L'8 agosto del 1956, in Belgio, nel Bois du Cazier di Marcinelle, una località del Comune di Charlreoi, morirono un incendio scoppiato in uno dei pozzi della miniera provocò la morte di 262 minatori, di cui 136 erano italiani. Una tragedia i mmane dove furono coinvolti anche operai di altre nazioni: 95 belgi, 8 polacchi, 6 greci, 5 tedeschi, 3 algerini, 3 ungheresi, 2 francesi, un inglese, un olandese, un russo, un ucraino.
Una così forte presenza di operai italiani dipendeva dall'accordo uomo - carbone fatto tra il governo italiano e quello belga il 23 giugno del 1946 che, fino al 1957, portò in Belgio 140.000 lavoratori e che assicurava all'Italia, a un prezzo favorevole, 2500 tonnellate di carbone mensile per ogni 1.000 lavoratori da destinare ai lavori in miniera.
Un accordo che scaturiva da una parte dalla necessità del Belgio di poter contare su di una forza lavoro da avviare ai lavori pericolosi in miniera, evitati dai belgi, dall'altra dall' urgenza del governo italiano di trovare lavoro ai tantissimi disoccupati che in Italia non era possibile collocare diversamente. E che andarono a lavorare nemmeno immaginando il lavoro e i grandi rischi connessi con l'attività delle miniere.
Il patto uomo - carbone prevedeva che dall'Italia sarebbero arrivati circa 50.000 lavoratori italiani la cui età non doveva essere superiore ai 35 anni e il contratto aveva una validità di 5 anni di cui uno obbligatorio pena l'arresto: erano condizioni di lavoro e di vita inimmaginabili inimmaginabili per gli operai che dispregiativamente erano chiamati macaroni. Forme di razzismo che ancora oggi, nel mondo, sono dure da sconfiggere.
Le volte che penso al disastro di Marcinelle, ritorna in mente una canzone scritta nel 1921, un grande successo, che parla, appunto, di un disastro avvenuto in una miniera e delle paure, delle emozioni degli atti di coraggio, dell' altruismo e della solidarietà che siamo capaci di esprimere. Inserisco la versione cantata da Luciano Taioli, una voce immensa e splendida della canzone, davvero emozionante.
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