Un vecchio documento del 1822

 L'anno scorso,  riportai una notizia dalla "Gazzetta di Benevento" la quale riferiva che a Ceppaloni, il 14, 15, 16, e 17  settembre del 1876, la comunità si accingeva a festeggiare la Madonna dell'Addolorata.

Circa 150 anni fa, la festa veniva registrata da un settimanale provinciale come una delle più importanti del Circondario durante la quale si svolgeva anche una fiera dove venivano premiati gli animali migliori presentati dagli agricoltori. Era una vera e propria festa corale con la partecipazione anche degli alunnni e dei maestri della scuola elementare.

Prima di questa data, non ho riscontrato  ulteriori notizie relative alla suddetta festa, che però, decenni e decenni prima, non esisteva in quanto il paese festeggiava S. Anna.

 Ciò  lo si deduce  da un documento contabile del 1822, che era una sorta di conto consuntivo, che il Sindaco inviava  all'Intendenza di Avellino, da cui, Ceppaloni, allora, dipendeva.

Il Sindaco e il Cassiere, alla fine di ogni anno erano tenuti ad inviare all'Intendente due "Conti" che erano, rispettivamente, quello Morale del Sindaco e quello Materiale del Cassiere con i quali riportavano tutte le entrate e le uscite sostenute dal Comune nell'anno in corso.

Se l'autorità provinciale trovava delle discrepanze nel documento contabile inviava al Comune un Foglio dei Dubbi dove venivano enumerati, appunto, i dubbi per i quali l'intendenza chiedeva maggiore chiarezza agli Amministratori che dovevano giustificarli esibendo, nei termini perentori indicati, la documentazione necessaria altrimenti  si procederà in contumacia e le somme addebitate ai responsabili.

Nello scorrere il Foglio dei Dubbi per l'anno 1822, si trattava sempre di alterazioni contabili, l'intendenza fece presente al Comune che era necessario significarsi, per mancanza di ricevi  14 ducati e grana 87 per importo delle feste religiose e, inoltre, chiedeva conto di ducati 15 spesi per la festività della gloriosa S. Anna  per non essersi presentata la corrispondente quietanza ... salvo a presentarsi.

Risulta chiaro, da questo rilievo dell'intendenza che la festa principale del capoluogo era quella di S. Anna che non era la sola festa religiosa del paese, in quanto ve ne erano anche altre legate ad altre due chiese, oltre alle due  oggi esistenti, di cui una era quella di S. Caterina che si trovava certamente verso Portanovella.

Quando la festa di S.Anna diventa festa dell'Addolorata? 

Non ho trovato nessuna notizia in merito, ma, è una pura ipotesi.,credo che, forse, con la proclamazione del dogma dell' Immacolata Concezione avvenuta nel 1854, la festa fu dedicata alla Madonna , madre di Gesù Cristo.

In ogni caso è una festa che affonda nella notte dei tempi  e che è documentata, senza soluzione di continuità, da oltre 200 anni.

Una curiosità ancora: verso la mtetà degli anni Cinquanta del Novecento, fu stampata una cartolina postale con l'effigie della Madonna dell'Addolorata dove in basso a sinistra vi era la seguente dicitura:SS. VERGINE  ADDOLORATA che si festeggia nella parrocchia di S. Nicola in Cepaloni(BN).

A dimostrazione che la festa dell'Addolorata, che chiudeva il ciclo delle feste religiose nel Circondario, era tra quelle certamente più sentite. 

Alla fine del Foglio dei Dubbi viene contestata all'Amministrazione, ( i sindaci del periodo preso in esame:Nicola Francione, Giuseppe Troisi, Tommaso Testa, mentre il cassiere, contro cui sarà spiccato mandato di arresto ea Camillo Mernone) un debito di bilancio ... risultante da ambedue detti conti in somma di ducato 666.70. In vero le somme aggregate e significate ascendono a ducati 1179,66.

Rimane il contabile acclarato vero e liquido debitore in ducati 1179,66.

Nell'individuare nel cassiere del Comune il responsabile dell'alterazione di bilancio del Conto del 1822, l'Intendente ordina a tutti gli uscieri di porre in esecuzione la decisione presa con i mezzi coattivi, una sorta di arresto domicilare, non solo, ma chiedeva al procuratore generale e a quello regio, ai comandanti e  ufficiali della forza pubblica di prestare braccio forte, se fosse stato necessario,  per procedere, eventualmente, all'arresto.

Quest'ultimo punto rappresenta una vera e propria perla perchè significativo del modo in cui gli Amministratori usavano  il danaro pubblico; ma importante anche perchè fa capire come la giustizia colpisse, in breve tempo e in maniera forte,i trasgressori. 

Peccato, poi, che non fosse altrettanto rapida nel costringere i disonesti a versare il dovuto o a scontare la pena inflitta.

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